Felice e soddisfatta.
Molto soddisfatta.
Ho passato due giorni super con i bimbi, forse non propriamente rilassanti ma comunque stupendi. Leo bravissimo, Luce anche. Di quelli che ti sembrano scritti sui manuali e ti fanno pensare che sì, andare in vacanza da sola con loro è più che fattibile.
Anzi, è persino bello.
Bellissimo.
Così, mentre preparo la valigia tra un pezzo di puzzle con Leo e un ciuccio raccolto di Luce faccio mente locale su quando potrei ripetere l'esperienza.
Forse canticchiavo anche (no, non esageriamo!).
Ad ogni modo, dispiaciuta che la micro vacanza sia finita e non si possa allungare, chiudo i bagagli, faccio un check per vedere di non aver dimenticato nulla, ricontrollo che nella borsa ci siano acqua fresca, qualche galletta, delle fruttine. Insomma: tutto quello che mi permetta di non dovermi fermare per strada.
Check fatto: tutto perfetto.
Pronta a scendere nel garage del residence con bagagli, figli, passeggini e una futura ernia alla schiena (ha ha) mi metto a cercare la chiave dell'auto.
Non c'é.
Controllo nei pantaloni.
Niente.
Guardo in camera.
Men che meno.
Guardo in borsa.
Macché.
Illuminazione! Per il viaggio avevo cambiato pantaloni, dagli shorts ai jeans. Sicuro la chiave è in quelli.
Leo inizia ad agitarsi legato nel passeggino, Luce ovviamente segue l'esempio del fratello. Mentre cerco di mantenere il controllo, disfo la valigia appena fatta cantando canzoncine stile "la bella lavanderina, il coccodrillo come fa".
Ma niente.
Delle mie chiavi nemmeno l'ombra.
Altro colpo di genio, la sera prima presa dal travaso dei figli addormentati nei passeggini forse ho dimenticato l'auto aperta.
Anzi, sicuro. Sbadata come sono.
Rimetto un sorriso sul volto e scendo, tanto vale portarsi dietro tutto.
Tanto l'auto sarà aperta.
Ma invece no.
È chiusa.
Sigillata.
Pffff inizia a salirmi l'ansia. I bambini ovviamente percepiscono lo stato d'animo e iniziano ad agitarsi anche loro. Cosa fare? Sono a 400km da casa e ovviamente il doppio della chiave è nel cassettino.
A casa.
Chiamo la reception, magari le hanno trovate.
"Un'audi? Si signora! Abbiamo qui una chiave, se vuole venire a vedere"
Gridolini di gioia, mollo le valigie e mi dirigo come un razzo (si fa per dire visto che ho due nani sul groppo). Mi mostrano gioiose la chiave, io speranzosa allungo la mano.
Non è la mia.
ORA.
Ma che sfiga devi avere? Trovano un paio di chiavi, di un'audi, ma non è la tua.
Follia.
Dipserazione.
Ormai è un'ora che le cerco, sto entrando nella fase di panico più acuta. Chiamo Lui, mi consiglia il TCS. Loro, mi dicono che a parte aprirla non possono fare nulla.
Ottimo.
Che vi dico, a scriverla mi dico "ma alla peggio ti facevi altri due giorni aspettando il corriere con le chiavi". Ma a viverla stavo male davvero.
"Amoooore sono un'idiota!!! Come fai a fidarti a lasciarmi portare in giro i tuoi figli? Sono una mamma degenere, se dimentico le chiavi rischio di dimenticarmi anche loro" bla bla bla sono solo alcune delle considerazioni fatte in lacrime con Lui al telefono.
Ormai presa dallo sconforto, in attesa del meccanico che avrebbe aperto l'auto nella speranza che la chiave fosse dentro, con due bambini urlanti e affamati, l'ennesimo su e giù dalla hall al garage, decido di disfare nuovamente i bagagli. Metto un cartone a Leo (santo iPad subito) che si aliena dal mondo, mi ricompongo e inizio a pensare freddamente.
Tolgo metodica tutti i vestiti, li palpo per bene.
Niente.
Finché vedo il beauty
case con i pannolini. Nemmeno preso in considerazione prima, perché avrei dovuto? Solo pannolini.
Però si sa, tanto vale guardare.
Così, sotto nell'angolo, tra un ciuccio, un micio e un pezzo di puzzle (ecco dov'era!) vedo qualcosa di nero.
Mi animo.
Mi affretto a guardare ed eccole lì, belle belle, le mie chiavi.
Euforica e felice, mi chiedo come posso averle messe lì. Poi alzo gli occhi e capisco.
Grazie Leo, la prossima volta però dimmi che vuoi prolungare la vacanza...
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