Sono al supermercato alla ricerca di prodotti inutili da comprare quando sento alle mie spalle una voce conosciuta. Un'amica di mia mamma che non vedo da qualche tempo.
"Ma ciaaaaaaao! Come stai? Mamma & Papà tutto bene? Gatto? Nonna?..." *raffica di domande* O.o
"Ciao! Tutti bene, grazie. Tu anche?"
"(dopo l'elenco dei mali quali: ginocchia, testa, schiena, anca, spalla)... E il tuo Lui c'é ancora?"
La voglia di rispondere: no é partito per il Nepal sacco in spalla e non tornerà più é forte ma l'angoscia che quel che dici poi ti si ritorca contro più alta. Opto per una risposta vaga con accenno a proseguire nella ricerca di prodotti indispensabili per la dispensa.
"Matrimonio?"
Ecco la parola che tanto cerchi di evitare in quanto la risposta é molto complicata. Come fai a spiegare ad un'impicciona che tu si ti vuoi sposare ma che il tuo amato Lui appena sente una parola che inizia con MA e finisce con NIO gli viene l'orticaria?
"Ahem, non ancora, saiiii, la casaaaa, il caneeeee,..."
"Non ti vuole sposare eh?"
Ed é proprio qui, davanti ai latticini, che mi rendo conto di aver toppato. Non so se sia l'occhio pendulo che mi abbia tradita, la stretta al cestino vuoto, la bocca impastata o il sudore improvviso malgrado aria condizionata e frigoriferi sparsi ovunque.
"Oh no, cara. Nonono! Te la ricordi Viola? La figlia della signora Rossi? Ma si dai, quella che stava al quarto piano del palazzo in Via del non mi ricordo. Il papà faceva il falegname, la mamma la casalinga, gran brava donna (...). Ecco, lei stava con quel giovanotto. Gennaro. Ricordi? Lui non la voleva sposare, voleva vivere la vita come fate voi giovani oggi. Niente matrimonio, un figlio e via. Fortuna che il buon vecchio Antonio gliel'ha impedito. O la sposava o la doveva lasciare"
"Uhm... E dopo?"
"Si sono sposati"
"Be', tutto é bene quel che finisce bene, no?" dico, già valutando come obbligare il mio povero amato papà a costringere Lui a sposarmi
"Un disastro!!! Gennaro é violento, beve, va con altre donne e non lavora. Povera Viola. Pensaci prima di sposarti. È tardi, devo andare! Buona giornata, saluti in famiglia"
O.o
Quel che si dice: storie a lieto fine da raccontare al supermercato.
GAMBERONI ALLA PIASTRA, ARANCE & CAMOMILLA (4 persone)
24 code di gambero
3 arance bionde
2 cucchiai di fiori di camomilla secchi
2 cucchiai di yogurt naturale
q.b. olio d'oliva
q.b. sale e pepe
- Spremere le arance e metterle in una pentola con i fiori di camomilla secchi. Lasciar sobbollire (attenzione! Tende a strabordare come la panna o il latte) per una decina di minuti o almeno fino a quando si sarà ridotto della metà. Scolare i fiori, buttarli e continuare a ridurre il succo di arancia fino a quando sarà di una consistenza densa ma ancora liquida. Unire allo yogurt (un cucchiaio per volta). Aggiustare a vostro piacimento
- Condire i gamberi con olio d'oliva sale e pepe. Cuocere sulla piastra già calda per 5 minuti circa (dipende dalla grandezza dei gamberi)
- Servire con la salsa all'arancia e camomilla, del riso bianco e delle verdure al vapore
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